• Pubblicità come farla

null

La pubblicità è essenziale se si vogliono fare affari con successo. Bisogna considerare molti fattori quando si parla di pubblicità, ma va detto che è anche un’operazione divertente e che darà modo alla tua azienda di mostrare il suo lato creativo!

La totale maggioranza degli imprenditori in Italia non stanzia quasi nessun tipo di budget annuale per farsi pubblicità e per attirare nuovi clienti. Questo perché si pensa che la pubblicità sia una cosa riservata solo alle “grandi aziende”, che con la pubblicità si buttino i soldi e che non serva a nulla a chi ha un’azienda piccola. Si finisce per acquistare pubblicità da un venditore, finisce per comprare spazi su un giornale, una radio o una televisione locale. Si limita a comprare gli spazi la maggior parte delle volte e poi “il team creativo” del media acquistato si occupa di fare tutto o quasi tutto il lavoro. Quindi si finisce per spendere un sacco di soldi su concetti astratti come “diffusione del brand”, “immagine”, “presenza” e “viralità”ma, copiare il marketing delle grandi aziende è stupido quanto è stupido per uno scoiattolo cercare di comportarsi come un leone.

Ogni piccolo e micro imprenditore in Italia ha un unico scopo quando investe in pubblicità che è trovare più clienti per vendere di più.

10 regole per una buona campagna pubblicitaria

1. Conoscere a fondo l’azienda e il suo contesto

Una buona campagna pubblicitaria deve essere fatta a perfetta misura del brand: è dunque necessario conoscere a fondo la sua storia, la filosofia e i valori. Questo significa anche analizzare con attenzione il suo settore merceologico, il mercato e la concorrenza per avere un quadro d’insieme e valutare i punti di forza della marca e del prodotto/servizio.

2. Individuare il pubblico più adatto

Nella comunicazione pubblicitaria è importante non solo il mittente, cioè l’azienda, ma anche il destinatario, ovvero il consumatore a cui ci si vuole rivolgere. Individuare il giusto target, segmentare con precisione le sue caratteristiche e definire le modalità più adatte con cui raggiungerlo è di estrema importanza perché la campagna venga indirizzata senza dispersioni e senza sprechi di investimenti.

3. Trovare l’idea giusta

Quando si parla di pubblicità e comunicazione le regole non sono mai definitive e immutabili: anzi, ogni azienda ha le proprie esigenze e le proprie caratteristiche e deve dunque comunicare in linea con questi parametri. Proprio per questo è bene cercare assieme, in una fitta collaborazione fra agenzia e client, l’idea che meglio sappia interpretare queste necessità e tradurle in proposte comunicative d’impatto e soprattutto su misura per il cliente con cui si ha a che fare.

4. Scegliere un linguaggio efficace

Sono due i principali fattori che influiscono sul tono di voce e sullo stile di un pubblicità: da una parte il messaggio che l’azienda vuole trasmettere, influenzato dai suoi obiettivi comunicativi e dall’impronta generale che si vuole dare al prodotto; dall’altra, il target di riferimento, al quale bisogna adattare le modalità espressive e il tono del nostro linguaggio. Solo mediando fra questi due poli la comunicazione avverrà con immediatezza ed efficacia.

5. Usare un’immagine suggestiva

Il linguaggio verbale è sicuramente importante ma deve sempre essere accompagnato da un impianto visivo che ne valorizzi il messaggio e lo renda più accattivamente ed esteticamente stimolante. I loghi, la grafica, il carattere, i colori, le illustrazioni: tutto deve essere curato per essere coerente al messaggio comunicativo e allo stesso tempo per esaltarlo, farlo rimanere impresso e, se possibile, per contribuire al ricordo anche emotivo della pubblicità.

6. Dire sempre la verità

Esiste una comprensibile tendenza all’enfatizzazione delle qualità e degli aspetti positivi di una realtà che si deve promuovere. Questo è sicuramente finalizzato alla comunicazione efficace del prodotto o della marca su cui si lavora, ma deve essere sempre subordinato a un principio etico molto preciso: bisogna comunicare sempre fatti reali e concreti, senza mai allontanarsi dalla verità delle cose. Il consumatore che rimane deluso sarà sicuramente un cliente perso.

7. Trasmettere emozioni positive

Per catturare l’attenzione del consumatore una pubblicità deve dire qualcosa di originale, ma deve anche cercare di trasmettere positività: allegria, spensieratezza, successo, sogno, sentimenti. Tutto ciò fa sì che il cliente sia ben disposto a immedesimarsi con l’identità del prodotto o dell’azienda. Anche far riflettere e far pensare inducono positività in quanto implicano crescita intellettuale, l’importante è evitare che pesantezza o difficoltà di interpretazione indirizzino il destinatario verso altri messaggi.

8. Parlare di un’esperienza

La concorrenza del mercato odierno è sempre più alta: parlare delle caratteristiche tecniche o delle qualità dei prodotti può fornire informazioni che si perdono nelle miriade di tante altre. Più efficace è invece focalizzarsi sull’esperienza che un prodotto garantisce: il marketing esperienziale aiuta le aziende a coinvolgere emotivamente il consumatore facendo leva sulle parti più istintuali della sua sfera decisionale.

9. Fare qualcosa di memorabile e riconoscibile

Rimanere impressi nel ricordo del consumatore è un’impresa sempre ardua. Puntare tutto sulla creatività può aiutare a mettere a punto soluzioni innovative e d’impatto che aiutino a rendere una campagna pubblicitaria memorabile. Questo significa anche osare e provocare senza esagerare, percorrere strade mai battute prima, cercare di essere sempre all’avanguardia e segnare nuovi modelli.

10. Diffondere il proprio messaggio

L’obiettivo di ogni buona campagna è anche quello di far parlare di sé: più una pubblicità è innovativa e efficace più verrà ricordata dai consumatore e di conseguenza aumenterà la diffusione del proprio messaggio. Ecco che i social media di recente sviluppo aiutano a diffondere sempre maggiormente i contenuti legati alle comunicazioni pubblicitarie, avendo la possibilità di ricevere in tempo reale feedback e commenti dai consumatori stessi.